Il circo contemporaneo, un’avanguardia artistica e culturale dalle mille sfaccettature. Però attenzione, guai a confonderlo con il circo tradizionale! Già, perché in scena non c’è lo zoo, ma sono presenti solo animali umani. Lo stupore e la meraviglia sono frutto esclusivamente della ricerca e dalla creatività degli artisti che si susseguono nei vari spettacoli. Dal 17 al 27 settembre al Parco delle Cascine di Firenze si terrà la nona edizione di Cirk Fantastik, organizzata da Aria Network, Magda Clan e Circo Tascabile. Quest’anno l’evento vanta un cartellone con ben dieci compagnie internazionali in scena con oltre venti spettacoli oltre a laboratori con le scuole di circo, spettacoli gratuiti nell’anfiteatro del parco, musica dal vivo, installazioni costruite con materiali di recupero e molto altro. Cirk Fantastik è sia quello che si vede in scena che quello dietro alla scena, un programma che permettere agli ospiti di immergersi oltre la superficie ed entrare in confidenza con un mondo etereo e sognante.
Tra le compagnie in programma molte giungeranno Firenze per chiudere in bellezza le loro tournée europee. Tra i protagonisti: Magda Clan, Madame Rebinè, Karl Stets, Betti Combo, Circo Paniko, Circocentrique, Teatro Tinto, Tedavi ’98, Osvaldo Carretta, Zenhir, De Luca e molte altre. Numerose partecipano alla kermesse con un contributo economico al di sotto degli standard europei, potendo contare unicamente sulle entrate della biglietteria. Ma è uno stimolo, un modo per riportare la cultura artistica circense anche in Italia, con tutto il suo valore, permettendo al pubblico di fruire di spettacoli sempre più rari in un contesto come quello fiorentino.
I prezzi, gli sconti e gli abbonamenti, seguono la filosofia che da nove anni accompagna il Cirk Fantastik: sostenibilità e accessibilità per ogni tasca, rendendo il circo contemporaneo fruibile a tutti.

Intervista a Alessandro Maida di Magda Clan

Insieme ad Aria Network e Circo Tascabile siete gli organizzatori di questa edizione di Cirk Fantastik. Come nasce il vostro incontro?

Nel 2013 abbiamo chiesto aiuto a Natalia di Aria Network e di La Citè per montare il nostro tendone a Firenze. Il Cirk Fantastik esisteva già dal 2010 ma c’era incertezza se continuare la kermesse o meno. Abbiamo trovato nuova energia con l’aiuto di queste associazioni e di En Piste. Il festival è cresciuto e negli ultimi due anni si è consolidato nella sua organizzazione. Quest’anno sarà la terza edizione in cui Magda Clan pianta il proprio tendone in città.

Magda Clan, una compagnia di circo contemporaneo. Cosa vuol dire dedicarsi a questa disciplina in un paese come il nostro?

Il circo contemporaneo sta vivendo un buon periodo: le scuole di circo italiane sono ormai riconosciute in tutta Europa, nascono ogni anno nuove compagnie e le nostre istituzioni hanno cominciato a stanziare dei fondi anche per questa forma d’arte. Nonostante ciò, in un paese come l’Italia, la tradizione dei grandi circhi tradizionali è una realtà molto forte e il pubblico è ancora legato all’idea di circo all’antica. È difficile far capire alle persone che non siamo un circo con i leoni, che non ci sarà un clown col naso rosso e le scarpe giganti. Quando però prevale la curiosità, la gente capisce che il circo può parlare un linguaggio al passo con i tempi. Dedicarsi al circo in Italia è una sfida, come lo è dedicarsi in generale alla cultura, ci si trova davanti a muri che sembrano indistruttibili.

Magda Clan è nata a Torino mentre era in atto una vera e propria rivoluzione poetica nel mondo del circo contemporaneo. Cosa avete appreso da quei cambiamenti?

Sicuramente il rigore e follia. Rigore nel lavoro quotidiano e nell’impegno per arrivare a fare ciò che si sogna; la follia per distruggere continuamente il lavoro fatto, guardandolo con occhi nuovi. Bilanciare sempre la serietà e la disciplina con la sorpresa dell’immediato e dell’inaspettato. A livello circense abbiamo imparato a non guardare mai a una disciplina circense come una cosa fissa immutabile: vogliamo sempre trovare il nostro modo, unico e personale, di fare qualunque cosa, usare l’attrezzo circense in modo inaspettato oppure trasformare un oggetto quotidiano in oggetto da tendone. Il nostro corpo è il protagonista dello spettacolo e con questo cerchiamo di raccontare, di vivere emozioni. Il sogno è di essere metafore viventi.

di Riccardo Sgamato