di Francesca Corpaci

 

Ogni volta che andavo a Roma, mi fermavo a dormire dal mio amico D. Abitava nel quartiere Monti, in un bell’appartamento che sosteneva essere stato – con ragionevole probabilità – il granaio di Nerone. La casa era di suo fratello S., che faceva l’avvocato per la Rai e coltivava velleità culturali. Lezioni di storia dell’arte, mostre la domenica pomeriggio e la libreria del salotto straripante di dvd, di quelli che si comprano dal giornalaio, dai classici alle ultime uscite, più qualche cofanetto. Quando il sabato sera, puntualmente stroncati da una cena assassina, decidevamo di dedicarci ad attività indoor invece di esplorare la nightlife della capitale, S. attaccava sempre lo stesso disco. “Guardiamo un film – diceva – ma che sia un bel film”. Gli anni sono passati, D. non vive più a Roma, S. si è sposato e non ho la più pallida idea di cosa ne sia stato del granaio di Nerone. Ma un dubbio mi è rimasto. Che diavolo dovrebbe essere “un bel film”?

 

Qualcuno me lo spieghi, grazie. Significa che è passato per qualche festival prestigioso? Che ha collezionato premi di varie fogge e misure? Che è opera di un regista di cui è impossibile non dichiararsi fanatici, pena l’istantaneo depennamento dall’albo del piccolo cinefilo? Che tratta un tema di innegabile rilevanza per il genere umano? Che è stato prodotto prima degli anni Ottanta? Che è muto? Che è in polacco? Che è in bianco e nero? Che è ambientato a Parigi? Si accettano suggerimenti. Quella formula, che per S. probabilmente era la cosa più banale al mondo, per me rimane un enigma nebuloso, anche se forse qualche passo in avanti l’ho fatto.

 

Ad esempio, ieri sera sono andata a vedere Mustang, opera prima di Deniz Gamze Ergüven, regista turca dai lunghi capelli catapultata direttamente dalla scuola di cinema al Festival di Cannes. In proposito si potrebbero dire tantissime cose, ad esempio che le cinque giovani attrici sono bravissime e bellissime, che la storia merita di essere raccontata, che la colonna sonora firmata dal bad seed Warren Ellis è splendida, che non c’è una battuta, una scena, un movimento di macchina di troppo, che tutto è magnificamente sobrio e perfetto. Oppure si potrebbe dire che Mustang è un bel film. E lo è, c’è poco da fare. Non so se S. sarebbe d’accordo, ma visto che c’è Cannes di mezzo e poi anche questa faccenda della Turchia e dei matrimoni combinati, ci suono buone possibilità.

 

 

Mustang

Cinema Flora, ore 20:30 – 22:30