Da sempre è lo spartiacque tra la spensieratezza estiva e l’anno che, noioso, riprende i suoi ritmi. La Festa dell’Unità a Firenze da lungo tempo accoglie i vacanzieri e li “rimette in fase” a colpi di tortelli, dibattiti e ruote di Montespertoli.

Sono cambiate le Repubbliche, i partiti, i leader dei partiti, ma la Festa dell’Unità che, per mero piacere del vintage continuiamo a chiamare così, svolge sempre questa utile funzione. Prima quella nella parte nobile delle Cascine, con i concerti belli. Poi in quella wasteland accanto all’autostrada, dove si era mutata in Festa dell’Umidità e delle zanzare. Poi alla Fortezza.

Poi in un luogo esotico come l’area ex-Fiat e non ancora San Donato. Poi tristanzuola tra Mandela Forum e Piscina Costoli, poi addirittura all’allora Saschall per dare spazio al ciclismo, quindi nuovamente alla Cascine. Buona, vecchia Festa dell’Unità, aiutaci a scordare l’estate.

 di Leandro Ferretti