La conchiglia è il simbolo per eccellenza della nascita.

Tuttavia preferisco di gran lunga il significato che ne dà la religione buddista, non perché ne sia una seguace, semplicemente perché trovo sia un’interpretazione più poetica: la conchiglia è uno degli otto simboli che auspicano fortuna ed è un augurio di buon viaggio.

Ecco proprio ciò di cui sento fortemente il bisogno, un augurio di buon viaggio, anche se non parto per alcun posto esotico, né per terre lontane e maestose. Ma ho la necessità di questo “in bocca al lupo”, un po’ come se dovessi superare un esame oppure un colloquio importante.

La verità è che non c’è un traguardo ma semplicemente la vita che spesso gira a vuoto e che a volte ha bisogno di uno scossone, sono certa che non sono la sola a cui capita questa sensazione. “Ho bisogno che accada qualcosa”… ecco sì, quel qualcosa che ci restituisca l’ebbrezza di un dolce avvenimento inaspettato, anche piccolo, come una folata di vento fresco quando è troppo caldo. Perché alla fine è tutto qui: le piccole cose che sembrano inutili ma che invece sono fondamentali per affrontare una giornata.

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Facciamo un elenco che si sa, mi piace tanto:

  • le risate (il più delle volte per stupidaggini) che tolgono il fiato;
  • quando trovi il titolo di quella canzone che ami da sempre senza saperlo;
  • il complimento del passante che anche se buzzurro, rinvigorisce;
  • la pizza fumante appena si esce dall’acqua in spiaggia;
  • cantare in macchina a squarciagola;
  • fare scherzi telefonici (dal telefono fisso ovviamente!);
  • gli abbracci improvvisi;
  • camminare con la musica nelle orecchie;
  • riuscire a farsi il rigo dell’eyeliner alla perfezione;
  • andare a dormire alle nove di sera come alle elementari;
  • trovare una sigaretta nella tasca della giacca;
  • dire cose banali e per una volta fregarsene;
  • svegliarsi alle due del pomeriggio;
  • mangiare cornetti caldi di notte;
  • uscire in pigiama per andare al cinema dietro casa;
  • ballare per strada;
  • autoregalarsi qualcosa di inutile…

E cosi via.

In fondo si vocifera che proprio Venere, nata da una conchiglia, tra tutte le divinità fosse quella più dedita ai particolari futili della vita.

Sarà per questo che le trend setter in questa Primavera stanno spammando a tutto spiano bijoux creati proprio con le conchiglie. Che siano di buon auspicio? Forse vanno presi come amuleti per augurarci “buon viaggio”, fosse anche solo per andare dal lattaio.

Nel dubbio mi sono affrettata anche io a prendere il mio totem personale, un paio di orecchini con conchiglia, che per la precisione si tratta di una LuriaLurida… ho forse sbagliato a scegliere?