Confia em mim (Fidati di me), il terzo dei film che siamo andati a vedere durante questa seconda edizione del festival Seleção de Cinema, esce nel 2014 diretto da Michel Tikhomiroff.

La trama:  Mari, talentuosa chef ma estremamente insicura, trova in Caio l’amore della sua vita. Non tutto però è come sembra.

Confia em mim (primo lungometraggio del regista), si trova a metà strada fa commedia-thriller e giallo. Tikhomiroff comprende perfettamente la lezione hitchcockiana della suspense e la mette magistralmente in atto. Hitchcock si riferiva alla suspense come a una bomba che deve esplodere. Qui non abbiamo dispositivi che ticchettano incessantemente tenendoci sul filo del rasoio, ma la bomba è rappresentata piuttosto da Caio. L’uomo dei sogni di Mari è anche troppo perfetto; fin dall’inizio del film il pubblico è consapevole che è tutto troppo bello per essere vero. Ecco quindi che il regista crea delle perfette coordinate di un thriller dove, più indizi ha lo spettatore, più la suspense entra in atto. Chi avrebbe mai pensato che dei trolley neri potessero essere galeotti?

Il film però non si ferma qui: ecco comparire anche l’elemento dell’indagine tipica del giallo, diventando a momenti anche critica sociale all’incompetenza e alla noncuranza delle forze dell’ordine brasiliane.

Tikhomiroff, infine, sembra ispirarsi anche a Fulci o Tarantino per le interessanti inquadrature, quasi cine-pugno alla Ejzenstejn, che indugiano sulle interiora dei pesci cucinati dalla protagonista.

Un film, così avvincente da far rimanere con il fiato sospeso fino alla fine, è assolutamente consigliato: il pubblico in sala ha avuto l’adrenalina in circolo per metà film.

La protagonista Mari è una chef che ama sperimentare accostamenti nuovi, tra i quali mettere nel gazpacho del cocomero. Il regista fa lo stesso con il film, naturalmente non mescolando ingredienti. Tikhomiroff sembra amare i mix di generi: si inizia da una commedia (l’uomo dei sogni, la donna insicura e l’elemento cibo), al thriller (suspense, con tanto di protagonista scomparso), per arrivare al giallo (detective incompetenti e il classico Watson).

Presenti inquadrature apparentemente inutili e gratuite alla narrazione (si vedano le interiora dei pesci), che diventano pura riflessione dello sguardo cinematografico.

Come la protagonista osa mescolare ingredienti creando un pastiche di sapori, così il regista amalgama più generi cinematografici: commedia, giallo e thriller. Quando la ricetta funziona è possibile anche osare: Confia em mim!