La giuria ha officiato (e i sacri versi hanno cantato, avrebbe aggiunto qualcuno) per il primo turno di semifinali. Una settimana fa, giorno più giorno meno, nonostante la tempesta e nonostante la partita più emozionate di Coppa Italia degli ultimi vent’anni, la prima semifinale è andata in porto e l’Endurance della serata è stata la combriccola di Damiano Grazzini e i suoi Interno 17, che all’approdo hanno trovato uno spaventoso 40 dalla giuria. Segue attualmente in classifica Regno dei Ragno con un buon 35 e i trashoni dei Disboskator con 33. Ma basta pensare al passato, è il presente che conta ed il presente è rappresentato da:

Haze. Primi per lunga rotta nelle eliminatorie, ora affrontano l’ostacolo più difficile. Convincere. Tra i favoriti ci sono, per diritto, ma ora serve il salto di qualità. Sono giovani. Il che può essere un bene o un male. Siamo tutti curiosi.

Bifolchi. Quarti in eliminatoria con 36, ma qui l’esperienza conta. Hanno già dimostrato la loro forza. Stile, testi, tecnica. Tutto giusto. Ma. C’è sempre un ma. In ogni caso, favoriti di natura.

Malinois. Loro se la sono davvero guadagnata. Il quinto posto della prima eliminatoria gli sta a pennello. Niente voce, solo basso e batteria di carattere. Dura per convincere ad un contest, eppure loro ce l’hanno fatta. Per ora sono solo una semplice sorpresa. Saranno il miracolo?

Contrada Kaos. Ancora giovani, molto giovani e, infatti, sono dentro per volontà del pubblico, ma quando il pubblico sente certe cose bisogna stare attenti, perché loro non hanno preso il voto solo dall’amico beone. In un modo o nell’altro piacciono. Outsiders.

Dei Tangled abbiamo parlato l’altra volta, quindi diciamo solo che sperano si ripeta la favola Butcher. Andate a vedere chi sono i Butcher e cosa è stato detto di loro l’anno scorso e capirete.

E ora c’è solo da essere al Capanno Blackout di Prato questo Mercoledì. Giusto per scoprire. Enjoy!

 

 

di Andrea Biagioni