Da sempre si muovono esplorando nuovi sentieri nel territorio della musica elettronica. Sono entrambi fiorentini, ma sin dal loro esordio hanno riscosso attenzioni e consensi soprattutto fuori dalla penisola. Sembrerebbe il solito vecchio discorso: “Nemo propheta in patria”. Niente di più sbagliato.

Numa Crew e Clap!Clap! infatti nel corso degli anni sono riusciti a costruirsi una solida reputazione e tornano, venerdì 9 febbraio all’Auditorium Flog, per una serata nella propria terra natìa, che sa tanto di ritorno alle origini.

I Numa Crew sono un collettivo di djs, producer e mcs, pionieri della scena dubstep italiana. Il loro sound è piena espressione della bass music, e ondeggia tra dub, UK garage, dubstep e dancehall, rendendo ogni loro live un carnevale di suoni e di danze. Clap!Clap! (fino a 5 anni fa Digi G’Alessio) invece al secolo è Cristiano Crisci, producer e dj con background jazz, che si nutre di campionamenti etnici e ritmi tribali febbrili. Il suo ultimo lavoro “A Thousand Skies” (Black Acre, 2017) unisce all’ attitudine dancefloor la giusta dose di esotismo, pescando dal folklore africano e dal footwork della ghetto-house di Chicago.

Chiusura invece affidata all’esclusivo B2B di Ckrono, esponente della moombahton, genere sospeso tra house olandese e reggaeton e di Biga aka El Climatico, eclettico collezionista di vinili, capace di coniugare elementi soul ed afro con la sua morbida house music. Ma per sapere meglio cosa vi aspetta non c’è niente di meglio che lasciare la parola a Ninjaz, mc e writer dei Numa Crew, con cui ho scambiato pochi giorni fa due chiacchiere in vista della serata di venerdì.

 

Nel corso di questi anni avete fatto molti live, soprattutto all’estero, addirittura in America. E adesso tornate alla casa madre. Che cosa si prova a suonare a Firenze?

“Suonare a Firenze è sempre bellissimo, per l’uscita del disco alla Polveriera (ndr, il 10 dicembre, per l’uscita di “Showgun”) ti giuro mi stavo per commuovere: una carica incredibile, alcuni sapevano già i pezzi a memoria, cantavano con noi. Il problema di Firenze è un altro purtroppo, è il problema di trovare spazi adatti alla nostra musica”.

Che cosa dobbiamo aspettarci dalla serata di venerdì?

“Tante cose. Sarà una bomba, un original carnival party. Spero vivamente che la gente venga tutta mascherata, mi piace l’idea di una festa come un mondo a sé, dove la gente per 2 o 3 ore si stacca dalla vita di tutti giorni. Nel momento in cui ti metti una maschera, rinunci un po’ alla tua identità, quindi sei più “lanciato”. Se tutti sono più lanciati, l’atmosfera si scalda. Durante lo show c’è sempre uno scambio di energia tra l’artista e il pubblico. E se quest’ultimo dà la giusta carica, l’artista non può che rendere al meglio”.