Da due anni mi prendo cura di una piccola pianta grassa che mi è stata donata da un’amica. Prima era verde, tenera, rigogliosa e più volte mi è capitato di pensare che molto del suo benessere dipendesse dal mio. Da un po’ di tempo a questa parte, ahimè, è diventata secca e sterile. E d’altronde anche io, come lei, ho visto giorni migliori. Da allora, tante volte ho pensato di poter rigermogliare assieme a lei, soprattutto adesso, che la primavera sembra essersi finalmente assestata, il sole splende caldo e l’aria si è fatta tiepida e buona da respirare. Una breve storia comune, la mia.

Ma tra pochi giorni ognuno di noi, se vorrà, potrà contribuire alla crescita delle piante attraverso le proprie emozioni: questo è lo studio che si propone la nuova installazione di Palazzo Strozzi, “The Florence Experiment”, curata dal direttore Arturo Galasino e fruibile a partire dal 19 aprile fino al 26 agosto 2018.

Saremo noi visitatori, grazie alle nostre emozioni di eccitazione, sorpresa, divertimento e timore, ad influenzare le diverse reazioni di varie tipologie di piante. A questo scopo, l’artista concettuale tedesco Carsten Höller ha costruito uno scivolo allestito all’interno del cortile del Palazzo. Ognuno di noi potrà effettuare la discesa – ben 20 metri di dislivello – non prima di essere stati muniti di un amico vegetale.

Al termine della discesa, l’esperimento proseguirà negli spazi della Strozzina, allestiti per l’occasione a laboratorio, dove alcuni scienziati rileveranno le variazioni nei parametri fotosintetici della pianta e le molecole volatili. In altri due locali della Strozzina, lo spettatore sarà esposto alla proiezione di due filmati, in due diverse “sale cinematografiche”, uno divertente e uno spaventoso. Attraverso dei tubi, i composti chimici volatili da noi emessi potranno raggiungere le facciate del Palazzo, su cui il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso ha disposto dei rampicanti di glicine. In questo modo, saranno le nostre diverse reazioni di allegria e orrore a guidare il senso di crescita di queste bellissime piante.

The Florence Experiment, insomma, offre al pubblico di partecipare attivamente ad una grande mostra d’arte contemporanea: un’occasione più unica che rara, anche per i giardinieri meno esperti come me.

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