“FACTO”, che sta per “Fabbrica Creativa Toscana”, sorgerà vicino Firenze, a Montelupo Fiorentino e definirlo un coworking per artisti è riduttivo. FACTO ha l’obiettivo di promuovere arte e artisti attraverso la rigenerazione urbana di alcuni spazi e del territorio. Abbiamo chiesto alla fondatrice Silvia Greco di raccontarci come nasce questa idea.

 

Facto

“Facto nasce più di un anno fa dal desiderio di costruire una comunità di artisti e professionisti che potessero finalmente interagire e creare sinergie e contaminazioni utilizzando linguaggi spesso anche molto diversi. Un luogo per promuovere giovani artisti, che il più delle volte, isolati, faticano ad entrare nel sistema dell’arte, in cui anche i professionisti più svariati possano lavorare in un luogo bello, ricco di storia e carico di una potente energia ispiratrice”.

Perché la scelta di Montelupo?

“È più corretto dire che Montelupo ha scelto noi. L’amministrazione comunale si è interessata e appassionata all’idea, chiedendoci di provare a scrivere un progetto per il centro storico. Da qui è nata la visione di un “art coworking diffuso”, dove vari servizi (ristoro, galleria, scrivanie, atelier, formazione, ecc…) sono distribuiti in quasi 1000 mq tra via XX Settembre e Via Marconi, in location invidiabili, cariche di una dimensione unica da piccolo borgo fatta di scorci straordinari. Ci siamo innamorati di questo luogo e abbiamo deciso che Facto avrebbe trovato casa qui. Abbiamo così investito su di essa e sulle piccole imprese del territorio per ristrutturare gli immobili (in parte comunali e in parte privati) che ci accoglieranno”.

facto 1Sabato 26 maggio alle ore 18,00 ci sarà l’inaugurazione ufficiale degli spazi, per l’occasione sono previste molte iniziative, tra cui una mostra dell’artista Emanuela Ravidà (in arte RE) dal titolo “Hortus Conclusus”, curata da Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci.

La curatrice ci racconta in anteprima esclusiva alcuni aspetti dell’artista e della mostra:

“RE è una giovane artista di origini siciliane, tedesca per parte di madre. RE è ibrida quanto la sua arte, fatta di supporti, di ritrovamenti (ne sono esempio le finestre su cui dipinge), e di continui elementi naturali che si aggiungono (come nel caso della sua mostra a Facto, dove protagonisti sono fiori e foglie). La mostra di RE ruota attorno al concetto dell’hortus conclusus (traducibile in italiano come “giardino recintato”). Il tipico giardino medievale, legato soprattutto a monasteri e conventi, diviene per l’artista l’habitat ideale per esprimersi”.

 

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Quali sono le caratteristiche di questo spazio?

“Facto è uno spazio già intrinsecamente ricco: il suo essere dislocato, a tratti tortuoso, lo rende prezioso agli occhi dello spettatore: si assapora il “thauma”, che in greco antico è la meraviglia generata dalla scoperta. Per l’artista, invece, è una sfida, una prova per misurarsi con uno spazio diverso e potente”.

 

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