Perché ci si bacia sotto il vischio? Principalmente perché spesso siamo succubi di meccanismi primitivi e senza senso che si manifestano nei momenti di maggiore debolezza, tipo il Natale. Però siccome questo è un articolo serio vi racconterò anche l’altra versione, quella a cui credere in questo periodo.

Per chi non lo sapesse, il vischio è la pianta sacra di Freya, la dea dell’amore che organizzò uno dei più famosi balli invernali nella storia della mitologia scandinava.

Freya aveva due figli. Balder era il preferito della famiglia, quello bello, buono, umile, simpatico, colto e un po’ pirla che anche alle medie, quando a nessuno frega un cazzo della cultura, rimorchiava inspiegabilmente chiunque con sproloqui logorroici, e poi c’era Loki, che invece era stupido, brutto e perciò inevitabilmente cattivo ed invidioso del fratello.

Alla festa di Natale della scuola, la tipa di Loki decide di farsela con Balder. Loki li vede, Balder gli dice “Aspetta posso spiegarti!”, ma Loki vive tutto questo come un ennesimo schiaffo morale da parte del fratello e quindi decide di ucciderlo.

Nel frattempo, Freya, che era alla festa per giudicare le debuttanti al ballo, chiede a tutte le creature animali e vegetali di proteggere Balder, ma dopo due Martini si dimentica dell’ultimo della lista, il vischio. Loki decide quindi di servirsi di questa pianta per fare una freccia e uccidere il fratello.

Freya vede il cadavere del figlio steso al centro della pista da ballo e anche se sa di avere poteri sovrannaturali e di poterlo resuscitare quando vuole, inizia a piangere in preda ad una sbornia deprimente. Dopo un po’ Balder torna in vita da solo ed allora la madre, ancora poco lucida, inizia a baciare chiunque a parte Loki, che nel frattempo rosica seduto in un angolo della pista da ballo.

Morale della storia?

Seppur l’amore è come il vischio, un parassita, il mondo si divide in due: a Natale, c’è chi rosica e c’è chi si bacia.