La rivoluzione è un processo lungo e doloroso.

Comporta spargimento di sangue e, quando riesce, culmina con la sostituzione del vecchio sistema con il nuovo.

Germania, 1977, autunno tedesco, per le strade scorre il terrore seminato dalla RAF, ma all’interno della Markos Tanz Company, la prestigiosa compagnia di ballo di Berlino, i problemi sono ben altri.

C’è un problema di leadership tra streghe, risolto con un voto che porta Helena Markos a prevalere sulla rivale, Viva Blanc (Tilda Swinton) ma che non placa i dissidi. La scuola di danza deve sostituire la protagonista del balletto, Patricia, scomparsa in circostanze oscure sulle quali indaga anche l’enigmatico Dr. Klemperer. Susie Bannion, ballerina americana ripudiata dalla sua comunità religiosa, non si fa intimorire e riesce ad essere ammessa, impressionando Madame Blanc. La danza si trasformerà ben presto in contorsione demoniaca e la superiora Markos, ormai in fin di vita, ha già scelto il corpo di Susie.

Le streghe di Guadagnino sono diverse da quelle argentiane: sono meno inclini a farsi sopraffare nonostante il vecchio astuto Dr. Klemperer e il suo doloroso passato. Il film mostra per questo tutto l’orrore di cui queste sono capaci per la sopravvivenza della loro fazione, come un partito, di cui solo una potrà diventare la vera Mater Suspiriorum.

Immensa la camaleontica Tilda Swinton nel triplo ruolo di Madame le Blanc, inflessibile maestra di danza dagli abiti quasi monacali, la mostruosa Helena Markos e irriconoscibile quando invece interpreta il Dr. Klemperer grazie anche alla certosina opera di Mark Coulier, truccatore premio Oscar con “Budapest Hotel”.

Guadagnino trasforma le insidie, insite nella rielaborazione di un’opera cultcome il “Suspiria” di Dario Argento, nell’unico modo possibile ovvero rivoluzionandola in tutto: messa in scena, regia, atmosfere e nell’accento sulla crisi politica sia esterna che interna. Ne nasce un qualcosa di straordinariamente attraente, un bagno di sangue, di corpi che ballano ossessivamente come nei riti tribali. La rivoluzione è compiuta. Bellissimo.