A due passi dalla Stazione Centrale, nell’ex-refettorio di Santa Maria Novella a Firenze, dal 13 aprile è in corso una mostra dedicata a Leonardo Ricci, lo straripante e carismatico architetto che ha interpretato gli splendori, i conflitti, le lacerazioni e le contraddizioni degli Anni Sessanta.

La mostra, intitolata LEONARDO RICCI 100. Scrittura, pittura e architettura: 100 note a margine dell’Anonimo del XX secolo – organizzata dal Comitato Nazionale Ricci 100 e curata da Maria Clara Ghia, Ugo Dattilo e Clementina Ricci – presenta l’emblematica figura di Leonardo Ricci, liberandola dagli approcci disciplinari tradizionali, come nel suo stile.

foto: Jacopo Carli

Le opere in mostra

Schizzi di matrice espressionista, quadri dal forte impatto materico, composizioni in mosaico, fotografie d’epoca e modelli architettonici si accostano a disegni, in un collage che permette di fare luce su aspetti del lavoro di Ricci non ancora indagati, attraverso differenti livelli di espressione estetica.

Documenti video e brani di riviste contribuiscono alla lettura di un messaggio poliedrico, tradotto magistralmente dallo stesso Ricci anche attraverso la forma scritta.

foto: Jacopo Carli

L’Anonimo del XX Secolo

A guidare il visitatore sono infatti gli stralci di Anonimo del XX Secolo, il libro di respiro esistenzialista che scrisse negli Stati Uniti nel 1957, “non un libro dotto per specializzati ma aperto a tutti”. “Il mio desiderio -scriveva- era quello di trattare alcuni argomenti strettamente connessi alla mia sfera di attività che si svolge principalmente nel campo dell’urbanistica e dell’architettura, ma in maniera non specifica”.

Divisa in sedici sezioni, come i capitoli del libro, la mostra propone un percorso che intreccia le trame delle discipline praticate da Ricci, mimando l’apertura del suo pensiero.

Le influenze

I materiali d’archivio provenienti dello CSAC di Parma, insieme ai lavori inediti conservati nella casa-studio di Monterinaldi, riflettono così le influenze della formazione fiorentina tra la lezione di Giovanni Michelucci e l’Astrattismo Classico; del periodo parigino a contatto con Albert Camus, Jean Paul Sartre e Le Corbusier, per poi culminare con l’esperienza americana.

Il risultato è uno stupefacente quadro della ricchezza della ricerca teorica, della produzione artistica e dell’attività progettuale di Leonardo Ricci scrittore, pittore e architetto.

foto: Jacopo Carli

 

L’allestimento

L’itinerario di visita non è lineare, ed pensato appositamente dallo studio Eutropia Architettura per accostare realizzazioni profondamente diverse, con un processo che Ricci definisce “logico”: non una ricerca di giustificazioni a priori, solo il desiderio semplice e incessante di trovare relazioni fra le cose che esistono e stabilirne di nuove. Come dopo un naufragio, la sponda su cui i detriti della vita artistica e professionale dell’Architetto si arenano e si lasciano scoprire su una superficie appoggiata alla slanciata serie di pilastri neogotici, per instaurare un dialogo audace ma rispettoso con il contesto. Analogamente ricorda e ripropone la consuetudine i Ricci di adagiare alle pareti della casa-studio le sue opere pittoriche, come se fossero oggetto di costante riflessione, pronte ad essere nuovamente interrogate, mai complete. Allo stesso tempo arca e relitto, contenitore di forme e pensieri, diario.

 

 

LEONARDO RICCI 100. Scrittura, pittura e architettura: 100 note a margine dell’Anonimo del XX secolo

fino al 26 maggio 2019, ingresso gratuito

apertura: da lunedì a sabato dalle 11.00 alle 17.30
domenica e festivi dalle 13.00 alle 17.30

 

 

Galleria fotografica: Jacopo Carli