La vita è costellata di incontri, quasi mai volontari, che spesso cambiano la vita e non sempre in meglio. Alcuni non sono poi del tutto nuovi, si ripresentano a intervalli irregolari, come la peperonata.

Per me con la bici è andata così: per anni niente, una fugace e disordinata sveltina verso i diciott’anni e poi bum! La passione che riesplode. Che poi passione non è, semmai un bisogno. Complice il vivere in città, gli specchietti retrovisori della macchina trovati tranciati dai corrieri e dagli sbronzi, parcheggi selvaggi, spurgare tossine e carboidrati in eccesso.

Fatto sta che mentre stavo per leccare uno dei primi gelati che finalmente questo tempo di merda ci ha concesso su una panchina di Piazza Tasso, ecco un candidato alle comunali, si presenta e mi chiede il voto illustrandomi, tra le proposte del programma, alcune sulla cicloviabilità.

Taglio corto sulla politica e vengo al dunque: è del FIAB. Approfondisco, mi inoltra il contatto del responsabile, Tiziano Carducci. Lo chiamo, è molto disponibile.

Io e Tiziano condividiamo molto su cosa significhi vivere Firenze in bici, ma soprattutto sfatiamo quelli che per me erano fino a pochi giorni fa dei luoghi comuni tra cui:

Il bike sharing e il food riding non sono il male assoluto perché:

  • il turista vive la città in modo diverso;
  • il corriere non emette co2 durante le consegne;
  • Mobike ha avuto un successo esplosivo con i turisti ma anche con chi a Firenze vive e lavora, spesso persone che avevano perso l’abitudine a usare la bicicletta, riportandole in sella.

Tuttavia:

  • le regole vanno seguite: velocità, sensi di marcia, parcheggi, non circolare come schegge impazzite.
  • Firenze è bike-friendly, ma restano dei piccoli passi da fare: essendo essenzialmente piccola e pianeggiante, potrebbe migliorare. Con la compresenza di corsie per quattro e due ruote, le bici, come le auto, sono spinte fuori dal centro storico sui viali. Aumentare la ciclo pedonalizzazione comporterebbe anche un abbattimento delle distanze da percorrere nel Q1.

“Tiziano” (chiedo), “fammi un elenco dei tre motivi per cui usare la bicicletta è giusto, bello e buono”. Eccoli:

  • Più fruibilità e vivibilità della città e dei piccoli esercizi commerciali (in bicicletta il commercio vicinale è più comodo e si può parcheggiare davanti).
  • Riduzione sia delle emissioni tossiche che dell’inquinamento acustico.
  • Ovvi vantaggi per la salute e la forma fisica.

“E di cosa c’è bisogno?”

  • Rispettare le regole, dotarsi dei dispositivi di protezione e seguire i sensi di marcia, altrimenti è impossibile avere sufficiente forza contrattuale per il punto successivo, ovvero
  • chiedere nuove infrastrutture,
  • far sì che le auto in centro storico rispettino la velocità e i parcheggi consentiti [1].

[1] Si dirà: quanto rompono i coglioni! Vero, pensato mille volte, ma i ciclisti (vivi e in sella) evitano, parandovisi davanti mentre guidate, che asfaltiate un passeggino a 50 km/h sopra le strisce. Sono una sorta di barricata mobile anti-disastro.

Che c’è in programma?

  • Pedalata d’Estate all’interno del programma Bici è salute, il 4 luglio, incontro alle 18 e 15 in Piazzale Vittorio Veneto. Giro delle Cascine e rinfresco al Centro Coop di Novoli, offerto;
  • Festa dello Sport nel Q3 (fine estate), in cui verrà riproposta La Lentissima, in cui vince chi va più piano, per promuovere la moderazione della velocità dei mezzi a motore in città, per dare più vivibilità e sicurezza alle strade;
  • sono infine previste iniziative, come ogni anno, durante la Settimana Europea della Mobilità (fine settembre).

Info su FIAB – Firenze Ciclabile www.firenzeciclabile.itwww.facebook.com/fiabfirenze