Ogni tanto, a Firenze, un po’ tutti se ne sono usciti con ‘sta frase: “Riqualifichiamo Le Piagge”.

Forse per propaganda, o simpatia, o solo per finire un discorso che parlava di tutt’altro, tipo anche un po’ storti a fine serata, c’era chi diceva: “… e poi… poi riqualificheremo Le Piagge”. Bah.

Quest’anno, tuttavia, qualcuno ha parlato poco ma ha agito molto: i ragazzi di Servizi in Zona – il portale web nato nel 2018 che nutre, fra i vari obiettivi, quello di stimolare la riflessione pubblica sulle problematiche e le realtà sociali del territorio fiorentino – in partnership con il Comune di Firenze, il Quartiere 5, il Centro Commerciale Coop Le Piagge, la C.N.A. e la Scuola Internazionale di Comics hanno avviato un progetto teso alla valorizzazione urbana dell’area attraverso la condivisione di esperienze, il dibattito pubblico e il coinvolgimento della comunità tramite testimonianze di crescita individuale e collettiva che hanno come protagonisti il contesto del quartiere, le realtà che vi operano e soprattutto…i suoi abitanti.

L’equipe di lavoro, coadiuvata dallo street artist Miles Eri e il video-maker Angelo Mura, ha realizzato un ciclo di workshop presso le tre principali strutture del tessuto associazionistico de Le Piagge: quelle comunali gestite dalla cooperativa il Cenacolo, le realtà che gravitano intorno alla Comunità di Base delle Piagge e quelle riconducibili al Consorzio Martin Luther King.

Lo scopo degli incontri è stato quello di lasciar emergere i percorsi di emancipazione sociale, economica e culturale che hanno visto protagonisti gli abitanti del quartiere, arrivando, grazie ad un intenso lavoro di co-progettazione, alla realizzazione di un’opera finale, un grande murales (fra Via Lazio e Via Lombadia) che diventa espressione e simbolo di un gruppo di cittadini, residenti, di qualcuno che sente e anima il tessuto urbano perché ne è linfa vitale.

Il soggetto corale, liberamente ispirato alla figura di Corto Maltese, intende richiamare l’ambientazione fantastica dell’universo marinaresco tratteggiato dalla china di Hugo Pratt amalgamandole al paesaggio reale delle cosiddette “navi” che scandiscono lo skyline del quartiere.

L’eroe del fumetto di Pratt si dichiara in qualche modo rappresentante dell’anima picaresca e anticonformista di un’area piena di colori, voci e racconti, che nella sua esperienza ha da sempre connotata un’amalgama di domande e soluzioni, malinconie e tentativi.

Una scelta artistica coraggiosa quella che sta alla base di Corto Piaggese, documentario sociologico sul campo, interazione per nulla concettuale ma tutta umana, di opera e parole, fra collettività e servizi, perché poi ‘sta riqualificazione, se davvero ne vogliamo parlare – e non solo per riempirci la bocca impastata del fine serata – forse è meglio che non arrivi dall’alto, come la pioggia, o gli ordini dei capoccia, ma germogli in terra, qui, in mezzo a dove stiamo tutti.

O quasi.