Dopo aver ospitato nel 2019 l’importante mostra sul Verrocchio e quella dedicata all’artista russa Natalia Goncharova, Palazzo Strozzi apre l’anno dedicandosi all’arte contemporanea, presentando i lavori di due tra i maggiori artisti della scena internazionale. La prima delle due mostre, intitolata Aria, aprirà i battenti sabato 22 febbraio e rappresenterà il più grande progetto mai dedicato in Italia all’artista argentino Tomás Saraceno.

Uno sguardo diverso

Nato nel 1973 a San Miguel de Tucumán, dell’eclettico Saraceno bisogna tener presente che è uno degli artisti più interessanti del panorama mondiale; con le sue affascinanti opere invita gli spettatori a cambiare punto di vista sul mondo, adottando uno sguardo diverso sulla realtà, nella speranza che tale cambiamento possa modificare il nostro modo di vivere questo fragile pianeta. Realizza infatti opere che sottolineano quanto l’uomo debba considerarsi una piccola parte di un grande ecosistema di cui l’artista, appunto, cerca di indagare connessioni e ripercussioni.

Spiders Undewater - Il mondo di Tomas Saraceno

© Photography by Studio Tomás Saraceno, 2017

L’esposizione

L’esposizione fiorentina presenterà opere partecipative che coinvolgeranno sia il  piano nobile del palazzo che il cortile, con l’intento annunciato di suggerire un confronto tra l’idea rinascimentale dell’uomo al centro dell’universo e quella contemporanea di un uomo che è parte di un universo complesso e fortemente interconnesso in cui è necessario ristabilire equilibrio, perché – come afferma l’artista stesso – “gli ecosistemi devono essere pensati come reti di interazione al cui interno ogni essere vivente si evolve insieme agli altri. Focalizzandoci meno sull’individualità e più sulla reciprocità, possiamo andare oltre la considerazione dei mezzi necessari per controllare l’ambiente e ipotizzare uno sviluppo condiviso del nostro quotidiano.” Decisamente una buona occasione per chi ritiene l’arte contemporanea un settore autoreferenziale e lontano dalla concretezza dei problemi reali per provare, almeno stavolta, a cambiare idea.