Che ne pensate se venisse istituita una giornata della musica di strada, in cui ogni artista sia libero di suonare senza vincoli burocratici o economici? Pensate che porterebbe beneficio alla città, alla comunità di musicisti? Che esperienze avete col suonare per strada?

Lo abbiamo chiesto a tre band intimamente legate a Firenze ed ecco le loro opinioni:

Una giornata di musica di strada - BandabardòBandabardò:

“Saremmo ovviamente più che favorevoli. Anzi, l’ideale sarebbe che una giornata del genere venisse istituita periodicamente, magari una volta al mese. La musica porta allegria e una città piena di musica è affascinante, romantica e divertente. Porterebbe senz’altro beneficio anche ai musicisti, che potrebbero fare esperienza e farsi ascoltare. Spesso i grandi artisti si sono fatti conoscere nei modi più impensabili. Giornate di questo genere potrebbero anche risvegliare nelle persone l’interesse per la musica dal vivo e in molti locali potrebbe riprendere una programmazione di musica live. Tra le tante esperienze fatte suonando per strada, ricordiamo con grande affetto i due giorni passati a suonare nelle piazze e nelle vie di Parigi nel 1996 quando registrammo il video di W Fernandez, contenuta nel nostro primo album. Un’esperienza indimenticabile”.

Una giornata di musica di strada - BowlandBowland:            

“Certo che siamo d’accordo. La musica dona colore e dinamismo alla vita. Sicuramente avere una giornata di libera esibizione dei musicisti per strada porterebbe tanta vivacità ai cittadini, e naturalmente darebbe beneficio anche ai musicisti, da diversi punti di vista. Fra noi è Pejman quello che ha una tale esperienza. Suonava per strada il didgeridoo insieme a un altro ragazzo, che suonava l’hang drum. Era un duo che veniva sempre apprezzato molto dalla gente”.

Una giornata di musica di strada - Sex PizzulSex Pizzul: 

“Sarebbe sicuramente interessante, magari anche per valorizzare quella musica di strada che non si limiti a essere una mera forma di intrattenimento per turisti ma che possieda una propria originalità espressiva. E certamente anche Firenze e i suoi musicisti ne beneficerebbero, visto che non vi sono troppo abituati. È poi ovvio che una giornata una tantum può essere un punto di partenza ma non può essere sufficiente, sarebbe auspicabile una continuità di queste manifestazioni. In effetti non abbiamo esperienza personale di esibizioni per strada, forse perché la nostra musica non si presta molto a situazioni simili, ma un’iniziativa simile avrebbe senz’altro il nostro supporto!”.