È stata presentata ieri, giovedì 24 settembre, la stagione di mostre e progetti del Museo Novecento che ci accompagnerà fino alla fine di questo 2020 e che si presenta, come al solito, ricca e sfaccettata.

museo 900 francolino

Con l’intento di tenere fede agli impegni presi prima dello scoppio della pandemia, infatti, il direttore del museo Sergio Risaliti ha annunciato un programma trasversale che rinnova la consueta strategia del museo di valorizzare artisti noti e affermati del Novecento e, al tempo stesso, giovani promesse dell’arte contemporanea, in una sorta di miscela che vuol combinare storia e attualità.

Le bandiere di Humus di Andrea Francolino

Inaugurano oggi quattro diverse esposizioni temporanee: “Humus” di Andrea Francolino (fino al 17 dicembre 2020), “Incanto” di Rocco Gurrieri e Irene Montini (fino al 28 gennaio 2021), “Paradigma. Il tavolo dell’architetto. On-line” (fino al 28 gennaio 2021) e “Made in Italy – OFF. Suspence” di Lori Lako (fino al 23 novembre 2020).

Paradigma – Il tavolo dell’Architetto

A ottobre sarà possibile visitare la prima mostra personale in un museo europeo dell’artista afroamericano McArthur Binion e avrà luogo la prima edizione di un festival dedicato alle arte performative intitolato MATCH. Two days on Performance / Public / Space (precisamente nel fine settimana del 10 e dell’11 ottobre) che vedrà tra il Museo Novecento e la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio una serie di incontri, approfondimenti e ovviamente performance. A quasi cinquant’anni di distanza dalla grande mostra al Forte Belvedere del 1972, il prossimo novembre torneranno a Firenze le opere dell’artista britannico Henry Moore in un’esposizione di disegni, grafiche e sculture. Infine, chiuderà la stagione culturale del 2020 una retrospettiva su uno degli scultori più interessanti del Novecento italiano, Arturo Martini.

Un programma, dunque, denso di appuntamenti e di eventi culturali che testimonia quanto ripetuto dallo stesso direttore, ovvero che il Museo Novecento “intende, in questo periodo di grande insicurezza e preoccupazione, offrire al pubblico una programmazione di altissimo profilo per dimostrare che, nonostante l’emergenza sanitaria, è possibile continuare a vivere l’arte e la dimensione museale in sicurezza e godendo di progetti di grande respiro”.