di Tommaso Chimenti

In questi mesi dove tutto è stato fermo, soprattutto il teatro, qualcosa eppur si è mosso. Chi sta lavorando alacremente, tra prove in teatro e web serie, è Ciro Masella, attore e regista ormai fiorentino da molte stagioni, che, proprio in queste settimane, è stato insignito anche del prestigioso riconoscimento “Attore dell’Anno” dal sito culturale romano Scena Critica diretto dal giornalista Gianfranco Quadrini. Un bella iniezione di fiducia, in un momento come quello che stiamo passando ormai da un anno a questa parte, per un interprete finora sottovalutato dalle varie giurie degli innumerevoli premi teatrali italiani. Per Masella il primo alloro che, come da tradizione, non si scorda mai. Questa la motivazione che recita la targa: “Recitare per Ronconi, Castri, Latini, Tiezzi, Massini con estrema grazia, delicatezza, talento”.

Tanta la carne al fuoco: “Ho appena concluso le prove al Teatro di Rifredi di “Occidente”, il cui debutto doveva essere il 25 novembre, con Serra Yilmaz, un’ulteriore tappa del lavoro su Remi De Voss, del quale quattro anni fa avevamo presentato due letture sceniche, appunto “Occidente” e “Nella mia vita ho fatto solo cose che non sapevo fare” che doveva debuttare a Radicondoli questa estate, mentre l’anno precedente avevamo messo in scena “Alpenstock”. È un testo divertente, che dovrebbe andare sul palco a fine febbraio, dove marito e moglie litigano perché è il loro modo di comunicare, per ogni stupidità, senza motivo, urlano, sono aggressivi, si insultano, lei reagisce e usa questa violenza per convincerlo a fare sesso, con un linguaggio sporco cattivo volgare. È una grande metafora della decadenza dell’Occidente. È stato bellissimo stare in teatro, mi sono sentito privilegiato e fortunato. Invece con la comunità ebraica sono stato protagonista di un’installazione museale per celebrare la costruzione della sinagoga di Firenze, qui ho interpretato il rabbino Margulies. Infine ho iniziato la web series con la Catalyst di Barberino del Mugello diretta da Riccardo Rombi che andrà in onda a gennaio online: una compagnia di attori sta provando un Moliere, ma improvvisamente trovano le porte chiuse da fuori, i loro telefonini non hanno campo. Arriva un sms dove si dice che i teatri sono chiusi e riapriranno in primavera. Tra rabbia e panico pensano a come possono impiegare il tempo. Allora decidono di rimettere in scena il repertorio dopo aver trovato un baule pieno di copioni, Edipo Re, Beckett, Shakespeare, Goldoni”.

Il teatro non muore mai. Buon 2021 Teatro, peggio del ’20 non potrà andare.