“...se fussero porpette saren bone
ma gli stornelli un leano la fame!

Così sentenzia una canzone toscana per ricordare l’ingrato destino dei cantastorie, detentori del prezioso talento di saper musicare la vita ma condannati, in molti casi, ad aver le pance vuote.

E se per le polpette le ricette sono mille (e non c’è toscano che non abbia da dire la sua in merito), per lo stornello è solo e soltanto una: 3 strofe composte da 3 versi di cui il primo quinario (spesso contenente l’invocazione ad un fiore), il secondo ed il terzo endecasillabi. Il primo compone una rima baciata con l’ultimo, il secondo è in assonanza con gli altri.

Prato fiorito, 
se l’uomo quando gira è innamorato,
la donna quando canta vuol marito!

Caravaggio, “Suonatore di liuto”

Stiamo quindi parlando di metrica, delle stesse leggi che guidano le penne dei poeti. Qui, però, il poeta in questione è il popolo, rinomatamente ignorante e disinteressato alla cultura!

Questo non vuol dire che chiunque sapesse destreggiarsi con l’arte di far versi: in passato l’istruzione era realmente un bene di lusso e in molti casi si avevano ben altre preoccupazioni che comporre poemi. Con questa consapevolezza, è allora ancor più interessante notare come l’armamentario della cultura “alta” sia planato sulle bocche delle persone comuni e, assorbito dal folclore, sia diventato il protagonista del canto spontaneo e smaliziato del popolo.

Senza dubbio la musica era una fedele alleata: seguire l’andamento della melodia permetteva di adottare la giusta metrica senza dover contare le sillabe (operazione non scontata per chi era poco meno che analfabeta). In compenso, nel canto si aggiungeva la difficoltà dell’improvvisazione, virtuosismo necessario per proseguire senza esitazioni il “botta e risposta” tipico degli stornelli!

Caratteristici dell’Italia centrale e di alcune zone del meridione, sembra che l’origine di questi canti sia da ricercare proprio in Toscana, intorno al XVII secolo. Ma non fatevi ingannare dal sapore antico: la tradizione non è esaurita!

Fior di Mughetto
se chiuso in casa non vuoi dar di matto
impara a stornellar come si è detto!