Lungo l’asse Prato-Bologna, nel giugno 2020, si è costituito La Sdraio, un podcast orizzontale. Orizzontale per vari motivi: perchè – come dicono i ragazzi – è nato rilassato, all’interno di un gruppo di amici stesi su delle sdraio a chiacchierare in una casa sull’appennino tosco-emiliano con una birra in mano; orizzontale per i diversi background dei componenti – Filosofia, Dams, Scienze politiche, Architettura, Grafica, Ingegneria gestionale; ed infine orizzontale anche per lo spazio comunicativo, non solo circoscritto alle voci del podcast, ma aperto al confronto anche sui canali Instagram e Facebook dove La Sdraio propone approfondimenti e contenuti ad hoc che vanno a completare le puntate.

La Sdraio, nella sua orizzontalità, abbraccia tematiche ampie come ampi sono gli interessi di chi lo gestisce: la comprensione della nostra generazione, la dimensione social, la cultura nelle sue varie forme – letteratura, cinema, linguaggi, media in generale – l’attualità.

Il filo conduttore che guida La Sdraio è la volontà di problematizzare e di andare a fondo per giungere ad una visione il più possibile sfaccettata degli argomenti trattati. Dice Federico: «iniziamo col porci domande, senza la pretesa di voler propinare risposte pronte, già confezionate, ma con l’intento di approfondire e di suscitare interrogativi da consegnare poi agli ascoltatori».

Gli episodi – uno nuovo ogni due settimane – sono spesso arricchiti dalla presenza di uno o più ospiti, invitati in qualità di esperti e sempre col fine di aggiungere voci al dibattito. L’ultima puntata de La Sdraio – dal titolo “Si può ridere di tutto?” – ha visto come special guest Stefano Andreoli, cofondatore del blog satirico collettivo Spinoza.it.

La Sdraio è ascoltabile su Spotify a questo link: http://bit.ly/la-sdraio

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