Un libro-catalogo sui manifesti del cinema scritto da un macellaio

“La mia è una storia di sangue e ossa”. Andrea Falaschi è un macellaio dalla lunghissima tradizione familiare di San Miniato, un amante del cinema ma soprattutto un appassionato e avido collezionista di manifesti e locandine originali di film.

Chi lo conosce bene (non pochi) sa che questa apparenza sui generis nasconde però una precisa logica: l’affetto per l’”oggetto”. Sì, perché da solido artigiano, che si tratti di un fetta di prosciutto o della tela di un manifesto, la cura e la scelta di qualità nell’approccio e nella presentazione sono le stesse, ovvero le massime possibili.

Assieme a una mini équipe di grafici, tipografi, fotografi ed esperti di piena riconoscibilità nel settore ha portato a termine qualcosa che possiamo definire la summa della sua passione e del suo affetto per la grafica cinematografica. Proprio in tempo di pandemia e proprio come una bottega artigiana. 

Bastano le poche colonne autografe dell’introduzione per capire quanta passione e lavoro (anche mentale) ci sia dietro L’imbroglio di carta. Il volume raccoglie le immagini della “Collezione Falaschi”: circa 130 tra manifesti e locandine, esemplari rarissimi o unici, impaginate all’interno di corredi grafici tematici e personalissimi. Verrebbe da dire un vero e proprio oggetto d’arte in sé.

All’interno troviamo elaborazioni digitali, pensieri e sofismi, fotoritocchi, pagine pop up e memorabilia, sorvolando a volo di gabbiano tutta la storia della settima arte: un ghiottissimo boccone per appassionati di grafica, di immagine, di storia del costume e ovviamente di cinema.

L’ imbroglio di carta-The paper cheat – di Andrea Falaschi (ed. La Grafica Pisana, 2021)