LA TOSCANA RICCA DI RASSEGNE.

di Tommaso Chimenti

La Toscana è ricca di teatri, spesso all’italiana. Ogni piccolo comune ha il suo spazio. E anche d’estate la tradizione non si interrompe con le piazze piene di eventi e i tanti festival che abbondano in tutta la regione. Negli anni scorsi, prima della crisi e pre-Covid, se ne contavano cento, tra musicali, interdisciplinari e teatrali. Resistono gli storici (e sarebbero tutti da seguire), da Mercantia a Certaldo (15-18 luglio), ad Inequilibrio a Castiglioncello (fino al 4 luglio), Orizzonti a Chiusi (inizio agosto), Orizzonti Verticali a San Gimignano (20-22 agosto), l’Estate Fiesolana a Fiesole (fino al 22 agosto), l’Estate Fiorentina nel capoluogo (fino a settembre inoltrato), Kilowatt a Sansepolcro (16-24 luglio), il Dramma Popolare a San Miniato (fino a fine luglio), Radicondoli (a cavallo tra luglio e agosto), Utopia del Buongusto sparso sul litorale tirrenico (luglio, agosto e settembre), Giorni Felici a Follonica (fino a settembre), ovviamente il Teatro Povero a Monticchiello (la prima quindicina di agosto). Solo per citarne alcuni.

Ma ogni piccolo comune ha la sua valida rassegna con proposte alte e popolari. Una tribù che danza, una folla che recita, un pubblico che cerca l’attore, la storia, il nutrimento anche nelle serate calde.

Da ricordare assolutamente: a Firenze ritorna il viaggio all’interno della tramvia con “Walking Thérapie” a cura del Teatro di Rifredi, un piccolo cammino fuori, a piedi, e dentro di noi (1-31 luglio) per scoprire angoli della città sconosciuti come parti di noi lasciate sotto la polvere, nascoste che, con le cuffie in testa, e ascoltando il racconto, possono emergere e fare capolino. Per sorridere e riflettere. Che d’estate il cervello non deve andare in vacanza, né essere parcheggiato a boccheggiare sotto un ombrellone.

Lo spettatore curioso non si ferma, come non si blocca il teatro già per troppo tempo stoppato, ma la voglia è tanta sia da parte di chi sta sul palco, sia da quella di chi starà seduto, semmai con un ventaglio in mano, in platea. L’applauso fa bene a chi lo riceve come a chi lo fa. Come i regali.