di Michele Baldini e Virginia Landi

Il 30 e il 31 ottobre la Nuvola di Fuksas a Roma ha ospitato il G20 (la vulgata lo ha battezzato G20 sul clima). Già così sembra un linguaggio in codice, lo sappiamo. Lasciando agli esperti i commenti nel merito delle questioni, ci concediamo un’edizione a tema diversa dal solito sulle tre parole chiave (no, non sono quelle che tutti state pensando) del vertice: Persone, Pianeta, Prosperità.

Persone. Lucy, la mitica australopiteca, è comparsa 3,2 milioni di anni fa e alle ore 11:40 del 10 novembre 2021 Worldometer conteggiava 7.905.731.000 abitanti del mondo. Stiamo avvicinandoci di gran carriera all’ottavo miliardo. Sono cifre da capogiro. In Italia siamo un pochino diminuiti, attestandoci poco sotto i 60 milioni (ISTAT). Secondo una ricerca condotta da Vaillant e Università di Milano, ogni italiano emette in media ogni anno 5.533 kg di C02. Lasciamo le conclusioni al lettore.

Pianeta. Secondo tema al centro del G20 è quello della crisi ambientale: “Per costruire società più resilienti – (vi ricordiamo, parola tra le più inflazionate dell’ultimo decennio, ndr) – non possiamo sottovalutare i rischi che si trova ad affrontare il nostro pianeta” – chiosano i media in proposito al secondo punto del vertice. Effettivamente persiste una notevole resistenza al riguardo al problema. È infatti con rammarico e un certo sforzo che rinunciamo alla maglia a maniche corte fino a dicembre, osservando aironi giganti aggirarsi per la Pescaia di Santa Rosa.

Prosperità. Ultimo ma non ultimo ambito di lavoro del G20 è stato quello della “prosperità”. Come risolvere la crisi economica che, aggravata dalla pandemia, ha colpito i Paesi del mondo? La ripresa è fragile e disomogenea anche a causa della diversa intensità di risposte di politica economica, per dirla alla Draghi. Intanto a Firenze per sopperire a questa rocambolesca situazione si progettano nuovi studentati in centro storico, perché con una mangiatoia ogni 58 residenti, questo è il momento di pareggiare i conti. Ogni conclusione più o meno affrettata la lasciamo alla sensibilità del lettore.