Fino al 14 Aprile all’interno della Sala d’Arme di Palazzo Vecchio sarà allestito Promised Lands, video-installazione del regista israeliano Amos Gitai, organizzata da MUS.E. I visitatori vedranno in loop frammenti della sua cinematografia nelle differenti lingue del Mediterraneo, dall’italiano delle lettere di Gramsci, interpretate da Pippo Delbono nello spettacolo Exils Intérieurs (quest’ultimo verrà messo in scena al Teatro della Pergola il 13 e il 14 Aprile), all’arabo-ebraico di The Book of Amos, girato in una strada di Tel Aviv, dove gli attori interpretano l’antica denuncia sociale del profeta biblico. Nell’installazione l’artista ha aggiunto anche spezzoni del suo Kedma, storia che narra le semi-bibliche vicende della nave carica di sopravvissuti all’Olocausto, diretta verso la Terra Promessa alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

amos gitai firenze

In un viaggio visivo attraverso le epoche e le culture mediterranee, Amos Gitai (Nato a Haifa in Israele nel 1950, rimase ferito durante la guerra dello Yom Kippur nel 1973) si ispira per la sua opera alla sua biografia, dai traumi del conflitto alla forte identità giudaica, invitandoci a riflettere sul destino dell’umanità e a concentrarsi maggiormente sugli obbiettivi di pace, in un mondo oppresso dalle paranoie assassine della guerra.

Descrive così la mostra il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Senso di appartenenza e identità, esilio e migrazioni: questi i temi che ispirano e alimentano l’opera di Amos Gitai da più di quarant’anni. Attraverso film e mostre, conferenze e opere teatrali, questo artista multiforme esplora l’arte come un viaggio tra i tumulti della Storia e della memoria nelle diverse lingue del Mare Nostrum”.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00 (Giovedì orario ridotto 10:00 – 14:00), l’ingresso è gratuito.

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055 2768224

Crediti fotografici: MUS.E