di Leonardo Cianfanelli

ALABASTER DEPLUME
GOLD
(International Anthem)

Tassello fondamentale della scena jazz di Londra, l’eclettico sassofonista e poeta Gus Fairbairn, in arte Alabaster DePlume, arriva al suo secondo album per la International Anthem. Come sempre succede con le uscite dell’etichetta di Chicago, anche in questo caso si parte dal jazz per finire in territori indefinibili e ostili, ma al tempo stesso dal fascino irresistibile. Registrato in lunghe session di improvvisazione, “GOLD” (Go Forward in the Courage of Your Love) è un esperimento riuscito, frutto di una sinergia perfetta tra tutti i musicisti con il sax e la voce di Faibairn, perfettamente amalgamati. A Faibairn va anche il merito di essere riuscito, in un secondo tempo, nell’impresa di mettere al posto giusto tutti i pezzi di questo stupendo puzzle, creati prima in studio insieme agli altri.

ORVILLE PECK
Bronco
(Columbia)

L’enigmatico cantante country mascherato Orville Peck torna con il nuovo album, che vira verso scenari mainstream, scelta che poteva destare qualche sospetto, ma che invece conferma il talento dell’artista canadese e continua quanto di bello aveva già fatto vedere con l’album e l’EP precedenti. Se il suo aspetto fisico viene sempre celato, tutto il resto è messo a nudo in questo disco, esorcismo di vecchi dolori trascurati e combattuti durante la pandemia. Ascoltando le quindici tracce di “Bronco” viene in mente un paesaggio desertico con Orville Peck e la sua incredibile voce baritonale che vegliano, su un cavallo di paillettes, la valle dove Phil Spector accende un falò circondato da coyote, mentre Elvis Presley versa da bere a Johnny Cash, technicolor cinematografici e orchestrali a tratti epici.

ROLLING BLACKOUTS COASTAL FEVER
Endless Rooms
(SUB POP)

Voliamo in Australia, terra sempre più chiacchierata per la sua scena musicale, e ritroviamo i Rolling Blackouts Coastal Fever, cinque ragazzi di Melbourne che, dall’uscita dell’EP di debutto nel 2016, hanno macinato una quantità incredibile di chilometri, divorandosi palchi sempre più prestigiosi. Una vecchia casa sul lago Victoria, meraviglia locale, è diventata simbolo del nuovo disco, non solo prendendosi l’immagine di copertina, ma ospitandone le registrazioni e caratterizzandone il suono, il tutto diretto dalle abili mani di Matt Duffy, con cui la band ha prodotto l’album per la prima volta. L’ormai riconoscibile “jangle-pop” dalle forti tinte lo-fi del gruppo si arricchisce ora di nuovi elementi, come l’uso di synth, mantenendo il piglio irresistibile che ha reso famoso questo progetto.

FRASTUONI SU SPOTIFY
La playlist di Frastuoni è su Spotify. Aggiornata settimanalmente, contiene una selezione dei migliori brani sia italiani che internazionali, in linea con i gusti della rubrica. Per reclami, segnalazioni e pacche sulle spalle, scrivi a [email protected]